GIOVEDÌ 8 NOVEMBRE 2007
L ECO DI BERGAMO
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Fra le dune africane per 250 chilometri con acqua razionata
• Fabio Pasinetti, 51 anni, vive a Cenate Sotto con la moglie Oriana, anche lei non vedente, e lavora come centralinista all'ospedale di Trescore. Ipovedente dalla nascita, ha perso l'uso degli occhi a 21 anni, quando studiava Biologia, per via di un'operazione non riuscita. Da allora ha scoperto lo sport: ha praticato tandem, sci nordico e alpinismo, poi si è dedicato alle maratone.
Carla Perrotti è la prima donna ad avere attraversato a piedi in solitaria i cinque maggiori deserti: nel 1991 il Tenére (Sahara nigeriano) al seguito della carovana Tuareg, 550 chilometri in nove giorni; nel 1994 il Salar de Uyuni (Bolivia), 180 chilometri in sei giorni; nel 1996 il Kalahari (Botswana), 350 chilometri in 15 giorni; nel 1998 il deserto del Taklimakan (Ci-na), 550 chilometri in 24 giorni; nel 2003 il Sirn-pson desert (Australia), 430 chilometri in 20 giorni. Il prossimo ottobre tenteranno insieme la traversata a piedi del Sahara, 250 chilometri in 15 giorni, in Ciad o Libia, cibo e acqua razionati. Sono in corso i contatti con le autorità dei due Paesi, per decidere il tragitto più sicuro. Intanto si cercano gli sponsor. Presto nuovi dettagli su www.carlaperrotti.com.
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Nel Sahara, con gli occhi del cuore
Fabio Pasinetti, di Cenate Sotto, è il primo non vedente a tentare la traversata a piedi Con lui Carla Perrotti, «la signora dei deserti». Parte del ricavato al gruppo Omero
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• Per qualche giorno saranno i suoi occhi, le stelle del deserto. Lui che, ipovedente dalla nascita, ha smesso di vedere a 21 anni per un'operazione andata male, affronterà un'impresa ai limiti dell'estremo, mai provata prima da un cieco: la traversata del Sahara a piedi. In Libia o Ciad, è ancora da decidere. Ciò che è certo è che Fabio Pasinetti, cin-quantunenne di Cenate Sotto che lavora como centralinista dell'ospedale dì Trescore, maratoneta per passione, nel deserto ci andrà con Carla Perrotti.
LO
GUIDERÀ LA DONNA DEI RECORD
II centralinista dell'ospedale di Trescore ha già raddoppiato gli allenamenti. «Nessun record, è solo un sogno» |
Chi mastica il mondo dell'estremo la conosce come «la signora dei deserti»,
perché è la prima donna ad aver attraversato a piedi in solitaria i
cinque maggiori deserti in quattro continenti. Nel 1998 ha «domato» perfino il Taklimakan, in
Cina, il «deserto della morte irrevocabile», da cui nessuno è mai uscito vivo. Questa
volta però è diverso: con «Nuove frontiere» - questo il nome dato alla nuova avventura
di Perrotti - non ci sono record da stabilire,
solo «esperienze da condividere».
L'idea di portare un cieco in un ambiente tanto aspro come il deserto è maturata nella testa di questa milanese col pallino dell'avventura (è infatti scrittrice e documentarista) una decina di anni fa. «Ero in Cina -spiega -. Mentre procedevo stanca e assetata, d'improvviso, un giorno, ho chiuso gli occhi e ho camminato così per
lunghi minuti, come si fa da bambini per gioco. Volevo "sentire" il deserto con tutti gli altri sensi. Tornata a casa, quella breve esperienza mi si è radicata dentro, fino a diventare un progetto, che si è concretizzato quando ho conosciuto Fabio, un vero atleta».
NELLO ZAINO BARRETTE E SATELLITARE
Nelle zone di Cenate, dove abita, Fabio lo si può incontrare tutti i giorni di corsa. L'allenamento per l'impresa estrema, i cui contorni sono in fase di definizione «tra Libia e Ciad, da decidere soprattutto in base alla sicurezza», spiegano i due prossimi compagni di viaggio, è già cominciato. Ci si deve preparare a due settimane di caldo ai limiti della sopportazione, cibo razionato e acqua da saper trovare - perché a questo penserà la squadra di supporto che lascerà ai due i rifornimenti, ma toccherà a Carla e Fabio trovarli fra le dune, grazie alle indicazioni fornite una volta al giorno sul telefono satellitare -: 15 giorni a piedi per 250 chilometri di traversata, sfruttando le ore più «fre-
sche» della giornata, con un gps alimentato da pannello solare che segnalerà il percorso e un cardiofrequenzimetro attaccato addosso. Si partirà il prossimo ottobre, c'è quasi un anno per prepararsi fisicamente, tra allenamenti e una dieta che dovrà portare a fa-miliarizzare con carne e frutta secca, liofilizzati e integratori, poi bisognerà trovare l'affiatamento, passo dopo passo, insieme. E gli sponsor.
Il programma, come per tutti i viaggi precedenti, è stato messo a punto da Carla con il team di supporto composto dal suo allenatore storico Franco Nava, da suo marito Oscar, medico, fotografo e cineoperatore, insieme con un esperto del territorio africano e una guida locale. Da Milano li seguirà anche Arsenio Vaicsteinas, titolare della cattedra di Fisiologia umana alla facoltà di Scienze motorie dell'Università statale di
Milano, che già nei prossimi mesi sottoporrà i due a numerosi test, per valutarne il grado di preparazione.
SI ALLENA NELL'OASI DEL WWF
Dall'alto, in senso orario: Fabio Pasinetti al centralino dell'ospedale di Trescore, dove lavora; con la moglie Oriana Ambrosini; Carla Perrotti durante una delle ultime imprese |
Intanto a Cenate si corre. Non che Fabio se ne sia stato con le
mani in mano, finora. «Fino a un mese fa mi allenavo tre-quattro volte la settimana -
spiega lui, elegante nel suo nodo di cravatta, perfetto -: la mattina dalle 6,30 vado a
correre nell'oasi del Wwf con Giorgio Baggi e altri amici del gruppo podistico "I
ragazzi del '999" (che Fabio stesso presiede, ndr), e tutte le domeniche partecipo alle camminate non
competitive. Da quando poi ho in programma di sfidare il deserto, ho aggiunto
altre tre sedute, in palestra, per un'ora e un quarto».
Ma lo sport è qualcosa di più, per questo signore magro magro («Carla mi ha già detto
che devo ingrassare un po', servirà come scorta di energia») che, prima e dopo il suo turno al centralino di Trescore, se ne scappa a correre. Lui è anche vicepresidente dell'associazione sportiva dilettantistica disabili visivi Omero Bergamo, il gruppo che conta circa 300 soci, oltre un centinaio di ipovedenti o ciechi totali: è il responsabile di atletica e sci nordico, settori da lui praticati con un certo successo, visto che ha partecipato a 22 maratone, stabilendo il suo personale in 3 ore e 30, cordicella alla mano,
COSÌ SI AIUTA IL GRUPPO SPORTIVO
Proprio a Omero andrà una parte dei proventi delle sponsorizzazioni: un impegno fortemente sentito dalla regina dei deserti. «Non devo dimostrare niente - anticipa -: voglio solo far provare a Fabio questa esperienza. Ma mi piacerebbe anche che servisse ad al-
tri. Ai giovani, anzitutto: insieme vogliamo dimostrare loro che avere fiducia in sé serve: occorre sognare. Ecco, questo ora è il nostro sogno».
Che non ha fatto certo fatica a entrare nella testa del centralinista-maratoneta di Cenate Sotto. «Quando ho saputo da amici che Carla cercava un non vedente per questa impresa - spiega Pasinetti - sono rimasto colpito dall'idea di una sfida così estrema», «Estrema sì, ma tu l'estremo lo conosci meglio di me - lo interrompe Carla -, lo vivi tutti i giorni». E sentirsi rispondere da lui che «al massimo sbaglio gli abbinamenti dei colori di calze e cravatta», sapendo che questo energico signore vive felice dal '93 con la moglie Oriana Ambrosini, pure lei cieca, pure lei centralinista in un ospedale, quello di Calcinate, ecco, una risposta così forse disorienta più di una giornata tra le dune. Ma annusare il deserto, sentire il soffio del vento tra la sabbia e aspettare che le stelle accendano la notte gelida, sono cose che non si possono immaginare: la tentazione di provarle è stata troppo forte per Fabio che, a forza di accenni e frasi a metà, ha convinto anche la sua Oriana. «Gliel'ho detto dopo tre giorni - ricorda lui -. All'inizio non l'ha presa per niente bene: ha messo davanti a tutto il caldo, i pericoli, ma poi la cosa si è risolta».
GLI STUDI SUI LIBRI, IN MP3
Per la precisione si è risolta un mese fa, quando i tre, Carla, Fabio e Oriana si sono incontrati per la prima volta. «Visti», dice il protagonista di questa bella storia. Invitati a Segrate a casa della Perrotti e del marito Oscar, il medico che accompagnerà i due a distanza anche nella veste di fotografo e cineoperatore, Oriana si è - per così dire -sciolta. «La tranquillità di Carla l'ha colpita, si è fidata. Certo, ora entrambi ci stiamo documentando: leggiamo i libri di Carla che un'amica ci ha scansionato e poi trasferito in formato mp3. Tra le pagine di «Deserti» e «Silenzi di sabbia», usciti entrambi per Cor-baccio, i due sposi prendono confidenza con sensazioni e paure, sete e fatica. L'unica certezza, per Fabio, saranno le racchette da trekking che per un po' sostituiranno il bastone telescopico e il contatto della sua mano sulla spalla della sua compagna. Per scoprire insieme alla donna dei record che «il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere occhi nuovi». Lo dice Proust, se lo ripete Fabio ogni giorno al centralino dell'ospedale, contando i giorni che lo separano dal Sahara.
Marta Todeschini