Fifth Edition
Domenica
17 - 10 - 2010
Siamo partiti molto presto l'altroieri, per arrivare al Cairo con
ancora tutta la giornata da sfruttare. Una volta sistemati in un ottimo
albergo del centro, abbiamo cominciato la nostra veloce esplorazione
di questa città caotica e affascinante a partire dal mercato.
Alcuni acquisti e tanta voglia di cominciare. Ieri ci siamo trasferiti
verso quella che io chiamo la porta del nostro deserto, ovvero l'Oasi
di Farafra. Alcune ore di fuoristrada in un panorama mozzafiato ci
hanno consentito di raggiungere il campo tendato nel quale facciamo
base tutte le volte. Oggi è stato il primo giorno di cammino.
La prima giornata è sempre quella più impegnativa, ma
il gruppo "regge" . Un gruppo tutto al femminile, dove le
chiacchiere non mancano. L'arrivo al primo campo è stato emozionante.
Ce l'hanno fatta tutte ed erano veramente contente. A riprova che
Desert Therapy è impegnativa nei limiti della capacità
di ciascuno. E poi ci sono sempre i cammelli a seguito del gruppo,
di cui qualcuno, anche questa volta, ha approfittato per farsi dare
un passaggio assai inusuale.
Lunedi
18 - 10 - 2010
E pensare che ci dicono che in Italia sta arrivando il freddo! Qui
fa un gran caldo. Una temperatura degna del più tipico ambiente
desertico. Oggi abbiamo percorso una decina di chilometri, nonostante
il caldo che, però, non dà fastidio più di tanto,
in quanto l'aria è molto secca. Non smetterò mai di
ripetere quanto questa zona sia ricca di formazioni calcaree a guisa
di grandi sculture. Il terreno è ricco di fossili e le scoperte
che si fanno passo dopo passo fanno sì che le distanze si abbrevino,
tanto che i chilometri a piedi quasi si annullano. Max, attento come
al solito, ha preparato una sorpresa, una volta che siamo arrivati
al campo. In una tenda è stata improvvisata una doccia da campo
che le signore partecipanti hanno gradito moltissimo. E' un gruppo
in cui si registra una grande variabilità di stili di vita,
di esperienze pregresse e di età. Si va dai quaranta ai sessantatrè,
ma devo dire che c'è grande unione e divertimento come se ci
si conoscesse da sempre.
Diario martedì
19 ottobre
Oggi abbiamo raggiunto il campo 3, un po' lo spartiacque che determina
il compimento della metà del nostro viaggio e del nostro cammino.
Per strada ci siamo fermate ad un oasi che ha concesso a tutte un
bagno refrigerante. Fa veramente caldo e Max ci ha stupite ancora
una volta con il lusso di una doccia nel bel mezzo del deserto, una
volta giunte a destinazione, dove trascorreremo la notte. Oggi è
stata la giornata dei sorrisi e della rimozione dei problemi. Cominciano
a farsi sentire gli effetti benefici di Desert Therapy. Il gruppo
è molto unito e l'aperitivo serale è stato proprio uno
spasso. E le sorprese si sono succedute fino al momento di andare
a dormire, culminate con la visita di alcune volpi che hanno fatto
amicizia con tutti.
mercoledì
20 ottobre
Dopo tanto caldo è arrivato il vento. Una tempesta di sabbia
ha contribuito a farci sentire in tutte le sue sfumature il profumo
del deserto. Ma neanche il vento ci ha fermate e anche oggi abbiamo
camminato e parlato, giocato, scherzato
Grazie al vento la temperatura
si è un po' abbassata, ma ciò non significa che la doccia
al campo rappresenti ormai una graditissima consuetudine. Fa parte
delle coccole di Desert Therapy che in questa edizione sono particolarmente
gradite. Forse perché il gruppo è ristretto e forse
perché è un equipaggio tutto al femminile: Barbara,
Carla, Anna Maria, Manuela, Lorena e Bianca. Ieri sera abbiamo improvvisato
un coro gospel intorno al fuoco cui ha partecipato anche lo staff
egiziano. Un'esperienza nuova: molto, molto toccante. Oggi è
stata la giornata dell'addio a Sola, il nostro cammelliere che fedelmente
ci segue ad ogni spedizione, che si è avviato con i suoi cammelli
per fare ritorno a casa. Non ne avremo più bisogno: da domani
la nostra avventura proseguirà in fuoristrada all'esplorazione
di una delle parti più affascinanti del Deserto Bianco egiziano.
Prima di abbandonare la parte più recondita e solitaria di
questo luogo ho seppellito nella sabbia un oggetto a me molto caro.
Questo per me rappresenta un rito che compio talvolta per stabilire
quel contatto di rispetto, amicizia e conforto che il deserto mi ha
dato per tutta la vita e che, spero, dia anche agli altri.
giovedì
21 ottobre
Il vento non ci dà tregua. Anche durante la notte appena passata
ha soffiato forte. Le nostre tende comunque sono resistenti: hanno
già dato prova di essere l'ideale per questo tipo di situazione.
Oggi abbiamo visitato la montagna di cristallo e il deserto nero e
domani arriveremo al termine del nostro tragitto con il pernottamento
all'oasi di Baharya, dove potremo ammirare i tesori custoditi nel
museo locale e le mummie dorate. Ciascuna a suo modo, tutte le partecipanti
hanno voluto salutare il deserto; Barbara, bravissima cantante, ci
ha fatto intonare "Hey man" tenendoci per mano, Lorenza,
una vera artista fa composizioni con vari oggetti che depone sulla
sabbia. Fotografa le sue istallazioni e le lascia nel deserto. Tutte
hanno espresso il desiderio di incontrare coloro che le hanno precedute
nelle prime edizioni di Desert Therapy. La famiglia di Desert Therapy
si allarga
Se andiamo avanti di questo passo, tra un po' ci
vorrà un locale pubblico per riunirci!